Cani e gatti: Con il Covid- 19 non c'entriamo
Pubblicato da Gianluca Vellotti, Medico Veterinario in Scienze Veterinarie · Sabato 04 Apr 2020 · 3:45
Tags: coronavirus, cane, gatto, infezione, animali, coronavirus, trasmissione, virale, animali, pericolo
Tags: coronavirus, cane, gatto, infezione, animali, coronavirus, trasmissione, virale, animali, pericolo
Continuano le preoccupazioni inerenti la salute dei nostri animali domestici in ambito di argomento coronavirus. Sono settimane che i nostri social e le nostre abitazioni vengono raggiunte da informazioni di ogni tipo riguardanti la salute delle persone, numero di contagi,e da tutto quello che sta caratterizzando questo momento epocale della nostra vita . Ma ecco che si torna a parlare dei nostri pet e l'attenzione ricade nuovamente sul ruolo degli animali domestici come potenziali vettori dell'agente zoonosico che ha rallentato e quasi fermato la vita economica e sociale di un intero globo terrestre. I recenti titoloni di testate giornalistiche nonchè le notizie condivise rapidamente sul web riguardanti la nuova possibilità di possibili contagi da parte del cane ed in particolare del gatto, ha scatenato di riflesso la preoccupazione di molti proprietari i quali hanno inevitabilmente espresso considerazioni spesso non corrette sulla sicura convivenza con i loro amici a 4 zampe.
Ma ricapitoliamo la situazione
Come già comunicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) non esiste ad oggi alcuna evidenza scientifica che possa far riferimento al ruolo degli animali domestici come veicolo dell'agente SARS-COv2.
Gli animali (cane e gatti) sospetti infetti di cui si è parlato fino ai giorni scorsi fanno riferimento ai soggetti
rinvenuti ad Hong Kong nei quali l'infezione si è sviluppata in maniera asintomatica e con una carica virale talmente bassa da non poter essere veicolo di infezione nè per soggetti della stessa specie nè tanto meno per soggetti appartenenti a specie diverse compreso l'uomo.

Il caso descritto più recentemente invece , probabilmente responsabile dell'attenzione mediatica e della repentina uscita di articoli con titoli allarmistici, riguarda un gatto proveniente dal Belgio, il quale ha contratto un'infezione con sintomatologia clinica manifesta ed in particolare problematiche respiratorie e gastrointestinali che si sono spontaneamente risolte nel giro di 9 giorni.
In tutti i casi cmq gli animali sembrano essere venuti a stretto contatto con proprietari risultati positivi al coronavirus sars-cov2.
Inoltre c'è da dire che studi sperimentali in cani esposti a forti cariche virali hanno confermato la bassa suscettibilità di questa specie all'infezione. Dunque non contagiano!
La possibilità di trasmissione del virus è potenzialmente solo quella di un qualunque vettore passivo come tutti gli oggetti che possono veicolare le particelle virali tramite contaminazione della loro superficie di contatto. Per gli animali che vengono a contatto con l'ambiente esterno sarà sufficiente effettuare disinfezione delle zampe con salviette per animali a base di clorexidina o sanificare con sapone neutro diluito. Attenzione all'impiego di sostanze irritanti come la candeggina che vanno assolutamente evitate.
In poche parole possiamo dire che i nostri pet al momento sono "vittime" di una situazione che sta vedendo coinvolti tutti noi sotto diversi aspetti, compreso quello emotivo. E' importante tutelarli dalla possibile esposizione virale adoperando gli stessi accorgimenti che utilizziamo nei confronti degli altri membri della famiglia. Per i proprietari che hanno sintomatologia compatibile con patologia respiratoria o che hanno conferma di positività alla malattia è sufficiente adoperare le precauzioni disposte dal Ministero della Salute anche verso i nostri pet, attraverso azioni come lavare spesso le mani , evitare contatti ravvicinati con vie aeree, evitare di tossire o starnutire senza proteggersi.
L'aspetto forse in questo momento da sottolineare invece è la difficoltà che molti di loro stanno trovando nell'adattarsi ad una nuova situazione che ha visto completamente alterate le loro abitudini fisiologiche così come le nostre. Rivolgetevi al vostro veterinario per sapere come poterli aiutare ad affrontare al meglio questo periodo di convivenza con noi.
Mi raccomando, affidatevi alle sole fonti informative scientifiche e uniche, e ricordate che il Vostro Medico Veterinario di fiducia è sempre disponibile per qualunque informazione e chiarimento.
Tra i siti da poter consultare per informazioni utili riportiamo l'Istituto Superiore di Sanità, l'Anmvi( Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiana), la Fnovi ( Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani).
Abbiate Pazienza che tutto Andrà per il Meglio e ricordate #IORESTOACASA
Gianluca Vellotti
Medico Veterinario Esperto in IAA
Perfezionamento in Nuovi Animali da Compagnia
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