Elettrochemioterapia: quell'arma in più

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Elettrochemioterapia: quell'arma in più

Centro Veterinario Ivet Team - Napoli
L'elettrochemioterapia (ECT), un'arma in più nella gestione multimodale del cancro negli animali da compagnia. Vediamo perchè!
La diffusione delle neoplasie ha trovato un  importante incremento negli ultimi anni anche nelle specie animali domestiche. L'utilizzo di tecniche diagnostiche più recenti associate associata alla crescente sensibilità dei proprietari ha consentito di ottenere  diagnosi precoci che consentono procedure sempre più mirate nel trattamento di specifiche neoplasie.
L'obiettivo  della chemioterapia è  quello di bloccare, o quanto meno rallentare,  la moltiplicazione delle cellule che caratterizzano i tumori maligni.
Per il raggiungimento di questo scopo si adoperano diverse molecole farmacologiche le quali attraverso un'azione citotossica provocano la morte cellulare ; il farmaco ideale, ossia quello che garantirebbe l'azione mirata solo su cellule maligne lasciando inalterate le cellule non tumorali, purtroppo ancora non esiste. Spesso le condizioni generali già compromesse del paziente rappresentano uno dei criteri  che induce il Medico Veterinario alla scelta di un "non trattamento" .
Una ulteriore possibilità è offerta dalla elettrochemioterapia.
Ma di cosa si tratta?
L'Elettrochemioterapia è una tecnica terapeutica oncologica che consiste nella combinazione tra chemioterapici e l'applicazione di impulsi elettrici permeabilizzati (elettroporazione - EP) che promuovono l'assorbimento dei farmaci da parte delle cellule tumorali, rendendo il trattamento specificamente selettivo.
L'EP crea pori acquosi nella membrana delle cellule trattate ; questa permeabilizzazione temporanea consente il tansito di molecole tra i due lati della membrana cellulare.
Il farmaco di elezione per questa procedura è la bleomicina che in normali condizioni penetra poco nelle cellule (per cui ha scarsa tossicità sistemica).
L'Ettroporazione aumenta di 700 volte la penetrazione della bleomicina nelle cellule massimizzando l'effetto tossico locale,mantenendo al minimo la tossicità  soprattutto in quei tessuti con ampio ricambio cellulare.
Il Cisplatino è il secondo farmaco più utilizzato, per via endolesionale , ed il suo ingresso nella cellula è potenziato di circa 8 volte.
La procedura prevede che il soggetto venga trattato in anestesia generale ed è di breve durata, di solito da un minimo di 15 ad un massimo di 30 minuti, e generalmente  va ripetuto 2 volte a distanza di due settimane.
L'ECT può essere usata con intento:
- curativo;
- adiuvante (per ottimizzare i risultati di una chirurgia a margini contaminati);
- palliativa (per ridurre il volume di masse altrimenti non gestibili).
Il vantaggio di questo trattamento  è che si  tratta di una procedura agevole, efficace , con basso rischio e costi relativamente limitati che può essere proposta anche in quei pazienti in cui le condizioni generali renderebbero difficile la scelta del solo trattamento chemioterapico tradizionale.

Annalisa Pagano
Medico Veterinario
PhD in Medicina Interna
Specializzazione in Malattie Infettive e Polizia Veterinaria


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