I Gatti: Mistici A-Mici

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I Gatti: Mistici A-Mici

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Pubblicato da Nicoletta Gammieri, giornalista in Lo sapevate che.. · Mercoledì 09 Set 2020
Tags: gattostregoneriamisticoanimale
Osservando un gatto fermo che fissa un punto vuoto ci viene da pensare che veda qualcosa di impercettibile, di ultraterreno, che sia in stretta connessione con un mondo “energetico” a noi, per lo più, sconosciuto.

Questa sensazione che crediamo di essere gli unici e soli a provare in realtà non è altro che una reminiscenza di vite passate, un ricordo di secoli di co-evoluzione durante i quali in momenti storici diversi, l'uomo, ha dato una connotazione al gatto malevola o benevola, ma sempre e comunque mistica.
I primi a venerare questi felini furono gli egizi che li “addomesticarono” circa 4.500 anni fa affibiandone l'effige a diverse divinità come Tefnut, Mafdet, Myeou ed infine la più conosciuta “Bastet” rappresentazione del mistero femminino, della bellezza e della seduzione.

I gatti per il popolo delle piramidi non rappresentò solo una nuova modalità di abbellimento (il famoso trucco agli occhi emulava appunto lo sguardo dell'animale), ma mescolavano il proprio sangue a questi, ci si facevano seppellire insieme e iniziarono a tramandare la famosa credenza delle “9 vite”.
A seguire gli Etruschi ed i Romani apprezzarono le grandi capacità di abili cacciatori di topi dei gatti ed i Vichinghi, tramite la Dea Freya ne fecero simbolo di bellezza ed amore; similmente in India la Dea Shasti, oltre questi numerosi significati, acquisì anche quello di fertilità e madre.
Sicuramente la storia positiva che più colpisce è quella connessa con il popolo arabo, in particolare si narra che il Profeta Maometto pur di non svegliare la sua gatta, Muezza, che dormiva su un abito, ne tagliò una manica.

Anche per i Giapponesi il gatto è simbolo di fortuna e benessere, famose le statuette con la zampa sinistra alzata mobile del “maneki neko”, ovvero gatto che chiama. Infatti in base a vari racconti tramandati, quando un gatto assume questa posizione una grande fortuna coprirà il proprietario.
Ad aumentare l'alone di mistero attorno a queste splendide creature è stato anche il fatto che la selezione delle maggior parte delle razze è stata fatta da figure ecclesiastiche e che quindi, templi, chiostri, monasteri, venissero sempre popolati dai gatti.
Ma non dimentichiamo che questi animali, proprio come tutto ciò che è ritenuto affascinante e misterioso (ahimè sorte spesso in comune con le donne) sono stati anche perseguitati, basti pensare quante povere creature siano state demonizzate e “giustiziate” nel medioevo perché accomunate  alla magia nera ed alla “stregoneria”.

Dopo la famosa storia del gatto “Oscar” che “accompagnava” alla morte i pazienti della Casa di Cura di Steere House negli USA indovinando con precisione matematica chi stesse per morire e passando gli ultimi suoi giorni in quella stanza numerosi esperimenti scientifici sono stati condotti sulle sue potenzialità extra-sensoriali.

Basta recarvi in una delle tante Città Fantasma sparse in Italia (io sono stata ad esempio ad Apice) e vi stupirà come riuscirete a trovare sull'uscio di ogni casa vuota un gatto a vegliare sulle anime intrappolate e sulle abitazioni deserte.


Nicoletta Gammieri
Giornalista
Educatore Cinofilo
Coadiutore in IAA


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